Le macchie della pelle si possono distinguere in aree di iperpigmentazione e in lesioni cutanee discromiche, talora con colorazioni insolite.
Le iperpigmentazioni sono dovute ad un aumentato deposito od una irregolare distribuzione di melanina e si raggruppano in melanosi epidermiche in cui il pigmento è distribuito a livello epidermico, quindi più superficiale, e in melanosi dermiche in cui il pigmento è depositato nel derma, normalmente privo di pigmento melanico, e comunque ad un livello più profondo.
Ne consegue l’esigenza di una preventiva puntualizzazione diagnostica perché sarà diversa la risposta al trattamento, più pronta quando la melanosi è superficiale, più complessa quando il pigmento è depositato nel derma, quindi ad un livello della pelle più profondo.
Le macchie da iperpigmentazione accompagnano spesso il naturale processo di invecchiamento e caratterizzano l’aspetto di una pelle sciupata assieme all’immagine opaca, marezzata e ruvida conferita dalla ipercheratosi epidermica dovuta all’accumulo di corneociti adesi alla pelle e non regolarmente esfoliati come avviene in una pelle giovanile ed idratata. Un’altra componente molto importante nell’induzione della melanosi è la luce solare e delle lampade abbronzanti a cui ci si è esposti senza una adeguata protezione e in misura eccessiva. Di conseguenza è importante, quando si trattano macchie ipercromiche, attuare una protezione solare, successiva al trattamento, con prodotti contenenti fattori di protezione molto elevata e protratta per alcuni mesi per inibire l’iperattività melanocitaria.
Tutto ciò evidenzia l’importanza di accurata preventiva valutazione della pelle per poter scegliere la metodica più adeguata al problema tra le varie possibilità, costituite da peeling chimico, più o meno profondo, Luce Pulsata Intensa (IPL) e LASER, rimozione della cute macchiata mediante PLEXER®. Qualsiasi trattamento adottato non prescinde da una costante domiciliare cura personale della propria pelle.
