La terpia sclerosante di capillari venosi (teleangiectasie) è un trattamento estetico che induce la scomparsa dei piccoli vasi trattati. Si realizza mediante l’iniezione con aghi finissimi, all’interno della teleangiectasia, di una sostanza farmaceutica che induce una lieve reazione infiammatoria della parete del vaso, la sua”obliterazione” e successiva trasformazione in tessuto fibroso. Successivamente al trattamento è necessario realizzare una compressione elastica da tenere durante la giornata per alcuni giorni. Possono essere necessari più sedute in funzione dell’entità del problema.
Fleboterapia rigenerativa:
La Fleboterapia " Rigenerativa " Tridimensionale Ambulatoriale (in sigla: TRAP) è una metodica non occlusiva del circolo venoso superficiale, ma curativa. Si attua mediante l’iniezione nei vasi e nei capillari venosi di un farmaco che induce incremento della struttura connettivale della parete venosa ricompattando il tessuto di parete, migliorandone la sua “continenza” e riducendone il diametro.
L’incremento di fibre connettivali nella parete venosa aumenta la resistenza alla progressiva dilatazione vascolare resa possibile dalla forte stimolazione muscolare meccanica durante l’attività fisica o dall’effetto gravitativo indotto da una prolungata stazione eretta senza movimento. La dilatazione vascolare provoca una incontinenza valvolare funzionale, soprattutto a carico dei vasi perforanti, che consente ripetuti e frequenti reflussi di sangue al circolo venoso superficiale sfiancando le pareti vascolari e rendendo evidente sottopelle un numero sempre maggiore di vasi, di piccole e medie dimensioni.
Al contrario il rinforzo dei vasi ne limita l’escursione dilatativa, garantendo così un’ efficace funzionalità e continenza valvolare con blocco dei reflussi verso il circolo superficiale. L’effetto pertanto viene ad essere non solo estetico ma soprattutto funzionale, permane più a lungo nel tempo e realizza pure un’ azione preventiva sulla evoluzione della malattia venosa. Sono inoltre notevolmente ridotti gli inconvenienti e le complicanze della scleroterapia tradizionale (pigmentazioni postscleroterapiche, lesioni dermiche, facile recidiva, allergie).
Il trattamento:
Si realizza iniettando il farmaco in tutti i vasi accessibili, sia quelli dilatati che quelli apparentemente indenni, al fine di rinforzare i vasi dell’arto in maniera tridimensionale, diversamente, il rinforzo di una sola area dell’arto, permetterebbe alle pressioni intravasali di scaricarsi verso i vasi non trattati, vanificando i benefici emodinamici. Questo fatto richiede qualche seduta in più rispetto alla scleroterapia obliterativa, per sua natura mirata, ma si ripaga ampiamente con una più solida prevenzione e con un notevole benessere soggettivo ed estetico (infatti anche il reticolo di vene blu non malate ma che si intravedono nel sottocute hanno un aspetto non piacevole).
Il numero di sedute ovviamente è variabile in funzione della maggior o minore compromissione della rete venosa e vengono effettuate a cadenza settimanale.
E’ condizione imprescindibile all’ottimizzazione del risultato esercitare una compressione elastica nell’immediato post-trattamento e indossare un collant che svolga una compressione di 18 mmHg. circa (approssimativamente un collant di 140 den.) nei 2-3 mesi successivi alla fine del trattamento, in quanto l’effetto è mediato dalla risposta biologica allo stimolo indotto dal farmaco e questa risposta biologica si protrae più a lungo nel tempo.
L’utilizzo poi di un collant a media o alta compressione dovrebbe rientrare nei doverosi, abituali provvedimenti di prevenzione per le persone che hanno patologie del circolo venoso.
Questa metodica si presta anche per la ricompattazione delle vene del dorso della mano, quando queste appaiono molto evidenti, generalmente nelle mani che hanno subito un impoverimento dei tessuti tegumentari.